La Chiesa Madre, costruita introno al 1510, in stile romanico-rinascimentale, è dedicata a San Pietro (l’aggiunta dell’apostolo Paolo risale al 1929); sul portale in pietra “breccia irpina” ritroviamo scolpite diverse immagini tra cui quella del Cristo Risorto. Come da tradizione, il finestrone della facciata, progettato secondo i canoni egizi, permette alla luce del sole di entrare ogni solstizio d’inverno. Nel timpano c’è un busto di San Pietro in pietra. Il campanile, quello attuale è alto 18 metri e risale al Settecento, ospita tre campane, tra cui la più grande conta un diametro di 112 cm ed è la più antica presente nella valle in quanto fusa nel 1500.
L’interno della Chiesa Madre custodisce diverse cappelle, un tempo gentilizie, una se non la prima risale al 1518, realizzata dalla famiglia Chiarella e varie tele votive opere di pregevole valore. Tra le più degne di nota:
- SS. Trinità: affresco del 600, scoperto durante i lavori di restauro dopo il sisma del 1980, situato a sinistra delle canne dell’organo.
- Acquasantiere: una mano scolpita in pietra che sorregge un bacile d’acqua santa, con la data del 1614 incisa.
- Tele di rilievo:
- Madonna con Bambino tra S. Pietro e S. Paolo (1763), di Mari, situata dietro l’altare maggiore.
- Madonna del Rosario e i 15 misteri (1680), di autore ignoto, sul lato destro.
- Deposizione (1688), di Angelo Solimene, sul lato sinistro.
- Madonna del Carmine tra S. Gaetano e S. Francesco d’Assisi (1746), di Angelo Michele Ricciardi, nella cappella a destra dell’altare maggiore.
- San Giuseppe Moscati prega la Madonna del Carmine (opera che rappresenta la protezione della Madonna per la famiglia di Moscati), sul lato destro entrando.